Elvis Presley sarebbe vivo e vegeto, Avril Lavigne sarebbe invece morta nel 2003, il crollo delle Twin Towers sarebbe da imputare a cariche esplosive presenti nelle colonne portanti. Questi sono solo alcuni dei complotti che hanno visto la loro diffusione grazie alla rete. Una teoria molto chiacchierata sul web è quella secondo cui la terra sarebbe piatta. Su YouTube è facile imbattersi in contenuti da oltre 1 milione di visualizzazioni ricercando le parole “flat earth”. Un video caricato il 4 dicembre 2014 ha addirittura superato le 25 milioni di visualizzazioni con quasi mezzo milione di pareri positivi. Lo stesso YouTube ha annunciato che inizierà a ridurre il numero di suggerimenti sui contenuti che potrebbero disinformare gli utenti in modo dannoso. Ad esempio, contenuti su cure miracolose per malattie gravi o che affermano che la Terra è piatta o su teorie false su eventi come l’11 settembre.
Dalle Iene a Netflix
Nel vocabolario terrapiattista non possono mancare termini come complottismo, scie chimiche, vaccini, terremoti artificiali. Si potrebbe continuare ancora a lungo anche con argomenti non strettamente collegati alla forma terrestre. I terrapiattisti screditano 2 millenni di scoperte scientifiche e l’intera storia del nostro pianeta, o meglio la storia che “loro” vogliono farci credere.
Negli ultimi mesi questa teoria ha avuto spazio su Netflix e sulla TV generalista. Su Netflix è comparso il documentario di Daniel J. Clarke “La terra è piatta” dove Mark Sargent, leader della Flat Earth Society, illustra una serie di prove che supportano il terrapiattismo e la diffusione di queste idee. “Le iene”, in prime time su Italia 1, hanno riservato 2 servizi da 30 minuti ciascuno documentando prima un meeting svolto nel sud Italia e poi posizionando sul ring 2 tra i “maggiori esponenti del terrapiattismo italiano”, così si autodefiniscono, ed Umberto Guidoni astrofisico, scrittore e primo astronauta europeo a visitare la Stazione Spaziale Internazionale.
L’effetto PacMan, la barriera di ghiaccio controllata da guardiani, i dinosauri che in realtà erano dei giganti, la connessione Internet già presente negli anni ’40, l’invenzione dell’Australia: tutte queste teorie sono ogni giorno commentate in rete da migliaia di seguaci del movimento. Le due pagine più grandi presenti su Facebook, Flat Earth Stationary e The Flat Earth Society sfiorano il mezzo milione di seguaci in tutto il mondo. Per non parlare della proliferazione di numerosi gruppi privati che creano contenuti nuovi ogni giorno dichiarando che la terra sia piatta.
Qualche numero
I terrapiattisti sono finiti sotto le luci della ribalta in Italia la scorsa settimana. Infatti, 4 di loro si sono rifiutati di pagare il biglietto del treno in quanto “ambasciatori fuori da ogni giurisdizione planetaria”. Negli ultimi 7 giorni sui social network sono stati postati ben 3.400 post che hanno generato un engagement pari a 68.850. Gli uomini sono stati maggiormente coinvolti da questo argomento. Infatti il 63,8 % degli autori sono di sesso maschile e solamente il 36,2 % sono donne. Non sembra essere diviso il mondo social, il 49% dei post in materia sono negativi e solamente il 3% positivo. Ma siamo certi che questa tematica continuerà a far parlare di sé in futuro.